Blossoming into a Family di Hiroki Hayashi: la recensione

blossoming into a family film giapponese

Recensione del film Blossoming into a Family di Hiroki Hayashi.

Scritto da Giovanni Malik.

Quando una famiglia può definirsi tale?
Blossoming into a Family è un melodramma che racconta le vicende della famiglia Ishikawa, composta da Seishiro, sua moglie Ito e le loro figlie Izumi e Kaede. Tra incomprensioni, divergenze e riconciliazioni, il regista Hiroki Hayashi ripercorre le loro storie personali concentrandosi con minuziosità sui piccoli gesti quotidiani, alla ricerca di quell’intimità che è alla base di ogni nucleo familiare. Ma ci riesce solo parzialmente.

Hayashi suddivide il film in capitoli, divertendosi ad alternare ripetutamente momenti al presente, flashback e flashforward, svelando man mano nuovi dettagli e mostrando i vari avvenimenti da prospettive diverse. Senza mai però approfondire in modo efficace i personaggi, che rimangono deboli, vaghi, e finendo talvolta per ripetere, senza aggiunte degne di nota, scene già raccontate in precedenza. Sebbene la trama e i personaggi non offrano molto, non si può dire lo stesso dell’ambientazione. La casa in vecchio stile della famiglia Ishikawa, catturata da Hayashi come in una vecchia fotografia da album di famiglia, rievoca appieno la tipica atmosfera tradizionale giapponese, ed è teatro dei meravigliosi giochi di luce propri degli stupendi paesaggi di Mishima, città rurale adiacente al Monte Fuji, perfettamente in contrasto con le ambientazioni della metropoli di Tokyo dove vivono le figlie Izumi e Kaede.

Insomma, Blossoming into a Family è un film prevedibile e ripetitivo, consigliato solo ad uno spettatore dalla lacrima facile. Un’opera che ha ben poco da offrire, supportata da un montaggio a tratti incerto e da una colonna sonora poco ispirata, barcollante tra violini, pianoforti e canzoni strappalacrime che contribuiscono a rendere il tutto ancora più stucchevole.

Blossoming into a Family di Hiroki Hayashi: la recensione ultima modifica: 2018-07-10T19:16:27+02:00 da Tommaso Tronconi

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