Caught in Time di Ho Leung Lau: recensione

caught in time film cinese

Recensione di Caught in Time di Ho Leung Lau.

Caught in Time di Ho Leung Lau è un film anni ’90  sotto ogni punto di vista. Volutamente anni ’90. In regia, stile narrativo, approccio ai generi chase e action, scenografia, costumi. Pare di vedere A better tomorrow o Bullet in the head di John Woo. Solo che quelli sono stati a cavallo tra anni ’80 e ’90, mentre questo è del 2020.

Alla base del film una true story che terrorizzò la Cina, quella che vide protagonista il criminale Falcon Zhang, artefice di molte rapine dal ricco bottino, e il poliziotto che gli dette la caccia per anni. È un film sull’ossessione del crimine e della giustizia, sull’eterna lotta tra bene e male nelle strade di città a suon di colpi di pistola, inseguimenti a perdifiato, esplosioni rocambolesche e borse piene di contanti.

Caught in Time è un film vecchio stile e va guardato con un occhio retrò, vintage, nostalgico. Un film che propone e porta avanti un modo di fare intrattenimento datato ma non per questo meno intrigante. È un vero e proprio salto nel passato, prendendosi il rischio di non piacere a tutti. Ma se lo si guarda desiderosi di un film d’altri tempi, ha il suo perché e un certo fascino.

Ma sopra ogni cosa, Caught in Time è un vibrante e infuocato omaggio ai grandi action hongkonghesi. Ed ecco allora che la storia vera che ne è alla base appare solo come un pretesto per fare quel cinema, proprio come negli anni d’oro, che continua a piacere oggi come ieri.

Caught in Time di Ho Leung Lau: recensione ultima modifica: 2022-06-15T11:00:29+02:00 da Tommaso Tronconi

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