Mr. Vendetta di Park Chan-wook: la recensione

mr. vendetta di park chan-wook

Recensione di Mr. Vendetta di Park Chan-wook, primo film della Trilogia della Vendetta.

Vincitore del premio del pubblico come miglior film asiatico al Fantasia Festival 2003 di Montreal e del Premio Speciale della Giuria al Noir in Festival 2002 di Courmayeur, Mr. Vendetta, capostipite della rinomata Trilogia della Vendetta, s’ispira a Vengeance is Mine (La vendetta è mia, 1979) del giapponese Shoei Imamura, col quale condivide l’intento di scavare in profondità nelle viscere di quel senso di vendetta ancestrale che (ammettiamolo!) si cela in ognuno di noi. Ma pur avendo al centro questo tema, non segue i canoni del cosiddetto vengeance movie. Infatti, in questo sottogenere, la vendetta è reazione ad un’azione, tesa a ristabilire un equilibrio che improvvisamente si è rotto. In Mr. Vendetta, invece, non è individuabile una chiara causa che genera la vendetta. Ma non solo. Quest’ultima non è una, ma molteplice e scomposta in più direzioni che disorientano lo spettatore, rendendolo incapace di stabilire quando essa sia cominciata. Il meccanismo messo in atto da Park Chan-wook, quindi, lo allontana dai territori del genere, o meglio lo porta a metterne in discussione i parametri di base.

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A livello registico, le radicali scelte estetiche di Mr. Vendetta non sono decorative, virtuosistiche o fine a se stesse, ma funzionali alla posizione assunta nei confronti della narrazione. Lo sguardo della macchina da presa rimane fisso, distaccato, impassibile, privo di abbellimenti o appesantimenti. La regia pare non prendere posizione, ma allo stesso tempo non rimane indifferente, o meglio non lascia passivo chi guarda. Infatti, nel voluto sbilanciamento strutturale della pellicola, raccontandoci vicende che poi vengono bruscamente tranciate, e ricorrendo spesso a disorientanti ellissi narrative, Park taglia via interi brani di narrazione col fine di renderci attivi nel ri-scrivere personalmente le parti mancanti.

In un vortice di sbandamenti, asimmetrie e molteplici vendette, lo spettatore è quindi sì chiamato in causa, ma, alla fine della fiera, viene volontariamente abbandonato in uno stato di “confusione” anche nell’individuare chi sia il vero Mr.Vendetta del titolo. Per la prima parte del film, infatti, siamo portati a credere che sia Ryu, mentre nella seconda, è il personaggio del presidente il “folle” di turno. Chi dei due, dunque, è il vendicatore del titolo? Una grande domanda per un grande film.

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Mr. Vendetta di Park Chan-wook: la recensione ultima modifica: 2019-01-16T15:14:55+01:00 da Tommaso Tronconi

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