My Dictator di Lee Hae-Jun è un film cangiante, camaleontico, capace di cambiare continuamente registro, passando repentinamente dalla commedia alla tragedia, dal fiabesco al film storico, facendoci divertire ma anche commuovere, e riuscendo a bissare la magia ottenuta nel precedente e meraviglioso Castaway on the Moon (2009).
My Dictator è un film che sa guardare alla grande Storia coreana, ma anche alla storia più piccola, quella delle persone che sottotraccia l’attraversano. Ed è anche un grande film sul rapporto padre-figlio, sull’importanza per un padre di essere ben visto, amato e ricordato dal figlio.
My Dictator si svolge in due anni capitali per la storia coreana: il 1972 e il 1994. Il film prende il via nel luglio 1972, quando all’orizzonte di una possibile riunificazione delle due Coree, si intravede la creazione del primo summit inter-coreano. Ma la CIA della Corea del Sud è giustamente preoccupata dai possibili rischi derivanti dall’incontro del dittatore nordcoreano Kim Il-sung con il presidente sudcoreano Park Chung-hee. Quindi, sia per preparare al meglio il presidente Park, sia per provare le migliori misure di difesa e sicurezza, la CIA decide di mettere in piedi un immaginario summit per simulare l’incontro tra i due leader. Decide così di arruolare un attore, non noto al mondo, per impersonare il dittatore Kim Il-sung. Lo trova nello scarso ma appassionato attore teatrale Sung-Geun (Sol Kyung-Gu). Dopo un lungo training, Sung-Geun è pronto, ma il piano salta, destinato a congelarsi per oltre vent’anni, fino al 1994…
My Dictator, soprattutto nella prima parte, è anche un film sul teatro, sul mestiere dell’attore e dell’essere padre, su come il lavoro dell’attore sul personaggio e viceversa diventino vita e malattia, su come il destino ci porti inaspettatamente a vestire i panni del re (King Lear), del villain (Iago in Otello) e del fool (Amleto). I ruoli delle grandi tragedie e commedie di Shakespeare si incontrano in un unico attore, che finisce per confonderli in un inestricabile gioco delle parti tra vita e scena.