In continuità con lo sfondo horror tracciato in Thirst (leggi la recensione), nel 2011 Park Chan-wook realizza Night Fishing, che, presentato alla Berlinale, vince l’Orso d’Oro come miglior cortometraggio. Scritto a quattro mani col fratello Park Chan-kyong e girato con il solo ausilio di un iPhone4 (o meglio, per essere più precisi, di otto iPhone), è curioso (ma non troppo!) sottolineare come il film sia stato finanziato con un budget di 130 mila dollari dalla KT Corporation, azienda coreana leader nelle settore delle telecomunicazioni.
Il corto si apre seguendo un uomo andato a pescare in notturna sulle rive di un fiume. Improvvisamente al suo amo abbocca qualcosa, ma non è un pesce, bensì il corpo di una ragazza, che inizia a farneticare della figlia morta qualche tempo prima. Di lì a breve la donna si rivela una sciamana, giunta fino al pescatore per far da ponte tra i vivi e i morti.
“Girare un film con l’iPhone rende certamente il set più democratico. Il peso del cameraman viene azzerato da questo piccolo strumento alla portata di tutti. È seducente utilizzare questi nuovi dispositivi” ha affermato Park. E Night Fishing, in effetti, dà a Park Chan-wook la possibilità di forzare i limiti e le convenzioni poste dal mezzo cinematografico, o meglio dimostrare come si possa sfruttare a proprio favore anche le limitatezze del mezzo per ottenere un risultato simile a quello di una normale videocamera digitale.
Girare film con lo smartphone: ecco i modelli con la migliore fotocamera
Park sperimenta in lungo e in largo le possibilità cinematografiche dell’iPhone: inquadrature capovolte, riprese in subacquea, movimenti di “macchina” tutt’altro che banali. Le immagini sgranate e imperfette (soprattutto quelle delle sequenze notturne), insieme alla precarietà dello “sguardo”, riescono a generare atmosfere inquietanti e dense di mistero.
Da sottolineare come anche in questo lavoro, all’apparenza minore, Park non rinunci a giocare con i generi cinematografici. Con un attacco dal gusto horror, il film vira repentinamente verso toni comici (si veda la scena in cui il pescatore, impaurito dall’aver pescato non un pesce ma una donna, va nel panico e inizia ad avvolgersi col filo della canna da pesca fino a farsi “abbracciare” dal cadavere), poi grotteschi e da ghost movie, per non parlare del mondo sciamanico evocato nella seconda parte del corto che sfoggia elementi da film storico in costume.
Qua potete vedere interamente Night Fishing (33 min.) con sottotitoli in inglese: