Old Stone (Lao Shi) di Johnny Ma: recensione

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Recensione Old Stone (Lao Shi) di Johnny Ma.

Scritta da Pietro Braccio.

Premiato al TIFF (Toronto International Film Festival) del 2016, Old Stone è un’opera prima di grande carattere, soprattutto per lo sguardo secco e lucido che il regista sceglie per guardare e, inevitabilmente, di rovescio, giudicare le storture della Cina di oggi.

La vicenda è tanto semplice quanto spaventosa è la realtà che pone sotto ai nostri occhi: un tassista, a causa di un cliente ubriaco, sterza in modo maldestro e investe un motociclista. Quest’ultimo, gravemente ferito, non può attendere l’arrivo in loco della polizia o dell’ambulanza e il tassista decide, contro quanto dice la legge e quanto gli suggeriscono di fare i passanti, di portarlo in ospedale. Un gesto di buon cuore, e di buon senso, o forse più semplicemente di scontata umanità, che la legge cinese però non gli perdona.

Che cosa siamo diventati? Siamo ancora umani o non ci importa più nulla del prossimo? La legge del cuore e la legge della società, talvolta capita, cozzano. Tra chi fugge l’evidenza e chi viola le regole in quanto uomo dotato di anima e cuore, in Old Stone va in scena una situazione così assurda da mettere i brividi. Il protagonista del film risponde al suo cuore, anche se questo significa accollarsi la colpa di un misfatto che non lo vede colpevole oltre a pagare le spese dell’uomo ferito poiché l’assicurazione, per un cavillo, non può farlo.

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Old Stone vive dei suoi personaggi, anzi del suo protagonista (Lao Shi, che dà il titolo all’opera originale). Il cinema cinese ha da sempre una matrice sociale e Old Stone vi s’inserisce senza esitazione. Ricordando un po’ i film di denuncia sociale di Ken Loach o dei fratelli Dardenne, il film d’esordio di Johnny Ma affianca una buona padronanza della narrazione ad un pregevole talento visivo, come dimostrano la sequenza iniziale e quella finale nel virare nel colore rosso e nell’accostamento dei tumulti spirituali del protagonista con un forte vento che scuote gli alberi di una foresta.
Nel ginepraio di valori e disvalori della Cina contemporanea, che suona un po’ come parte per quel tutto che è la società mondiale sempre più allo sbando, Old Stone si erge come un risentito atto d’accusa ma anche come una folgorante e grezza radiografia di quello che (poveri noi!) siamo diventati.

Old Stone (Lao Shi) di Johnny Ma: recensione ultima modifica: 2019-09-30T15:33:30+02:00 da Tommaso Tronconi

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