Slow video è una bizzarra commedia romantica con protagonista il principe assoluto della romantic comedy coreana: Cha Tae-Hyun.
Classe 1976, da molti definito il Jim Carrey coreano, Cha Tae-Hyun ha all’attivo già oltre venti film, di cui il suo fiore all’occhiello è My Sassy Girl del 2001. A dirigerlo in Slow video c’è Kim Young-Tak, che nel 2010 con Hello Ghost ha superato i 3 milioni di spettatori, un successo bissato proprio da Slow Video che è stato visto da più di un milione di spettatori solo nei primi 11 giorni di programmazione.
Slow video è una strana love story con al centro un giovane dotato di una sorta di super-potere: vedere il mondo in slow motion, a rallentatore. Un dono ma allo stesso tempo un handicap, un segno di diversità ma anche di isolamento. Jang-Boo (Cha Tae-Hyun) riesce a vedere cose che gli altri non vedono, così viene assunto dal centro di vigilanza coreana (CCTV) che tramite telecamere poste agli angoli delle strade sorveglia sulla sicurezza dei cittadini. Riesce quindi a vedere cose che ad altri sfuggono, come le targhe di auto in fuga. Nel suo “mirino” ci cade anche Sumi, un’ex compagna di scuola di cui è innamorato…
Slow video mette in scena un’insolita forma dell’amore, dove il controllo della sicurezza di tutti si trasforma in stalking, spionaggio, ai limiti della rispetto della privacy. Il mondo di Jang-Boo è limitato alle solite quattro strade, ma quando deciderà di uscire alla luce del sole, scoprirà tutto un mondo, anzi tutto il mondo. E in questo Slow video ricorda non poco la vita fortemente circoscritta di Truman (Jim Carrey appunto) in The Truman Show.
Dal punto di vista registico, Kim Young-Tak alterna e amalgama sapientemente inquadrature da telecamera di vigilanza ad altre direttamente in strada, a stretto contatto con i protagonisti. E non solo ricorre allo slow motion per mostrarci la “prospettiva” di Jang-Boo, ma addirittura allo stop motion in un paio di sequenze animate che rendono ancor più fiabesco l’incontro tra i due innamorati.
Insomma, Slow video è una commedia più unica che rara, di quelle che hanno tutte le carte in regola per suscitare un remake americano.