Socialphobia: i social network, la generazione dei nativi digitali e l’incrinarsi della vita reale nell’esordio del coreano Hong Seok-Jae.
Esordire alla regia a 32 anni con un film sui social network è certamente un atto coraggioso. Se da un lato, infatti, la scelta di trattare un tema così attuale e scottante dà una cerca libertà di movimento e creazione, dall’altro, poiché privi di basi solide su cui appoggiarsi, si rischia di scivolare facilmente verso la banalità e l’inconsistenza. Con Socialphobia Hong Seok-Jae decide di raccontare il suo tempo, che è anche il nostro tempo, quello della generazione dei nativi digitali, con tutti i rischi connessi a quella social mania che può diventare social fobia.
Socialphobia ha più facce, un po’ come accade a noi quando, nel mondo virtuale, ci nascondiamo dietro nickname che sono dei veri e propri nomi in codice, seconde o triple identità che assumiamo di fronte agli altri. Socialphobia ha più volti: è lo spaccato di un dramma sociale, quasi con una vocazione d’indagine antropologica dei giovani di oggi, ma anche un mystery, poiché c’è un mistero da svelare, e un poliziesco, poiché dei giovani ragazzi, tra cui due decisi a intraprendere la carriera in divisa, assumono il “ruolo” di detective per scoprire chi ha ucciso una giovane ragazza. Inoltre, come nei migliori crime movie, c’è l’elemento della corsa contro il tempo, ostacolato dal fatto di non sapere chi sono davvero i propri colleghi.
Socialphobia mischia quindi più generi verso un crescendo di tensione dove tanti indizi e supposizioni non sempre fanno una prova, in un continuo gioco tra identità reali e identità virtuali. In particolare il social messo alla berlina è Twitter, in cui il retweet è descritto come un’arma dal potere devastante. Twitter è sineddoche di una molteplicità di social che si configurano come un vero e proprio tritacarne, capaci di rovinare singole persone e di spingerle sul baratro di gesti estremi. Addirittura accusarsi, come accade nel film, di crimini che non si è più certi di aver commesso o meno.
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