Tag di Sion Sono (Real Oni Gokko, 2015): la recensione

film Tag di Sion Sono

Tag (Real Oni Gokko) di Sion Sono è un’opera anarchica e libera, fuori da ogni canone del reale, che suscita unanime simpatia a suon di sangue e situazioni assurde.

Tag di Sion Sono è un film più unico che raro, perché più unico che raro è l’incontenibile e imprevedibile estro registico del cineasta giapponese, senza dubbio il più prolifico della scena cinematografica mondiale. Infatti, solo nel 2015, ha realizzato cinque film. Tag è uno di questi ed è fulgido exemplum della sua poliedricità e goduriosa voglia di fare cinema.

“La vita è surreale” ripete più volte una delle scolarette protagoniste. E se la vita è surreale, questo film lo è ancora di più. Tag di Sion Sono, infatti, si ammanta di un surrealismo smodato, assolutamente non circoscrivibile entro canoni estetici preconcetti. Basato sul romanzo Real Onigokko di Yusuke Yamada, il film è una vera e propria fuga dalla realtà attraverso la porta del cinema.

Se nei mondi paralleli può accadere di tutto, anche le cose più impensabili, allo stesso modo in Tag di Sion Sono avviene di tutto, dall’illogico al surreale. Basti considerare la vulcanica sequenza d’apertura: un intero pullman di studentesse gioiose e confusionarie viene letteralmente tagliato a metà da una folata di vento assassino. Ovviamente con sangue zampillante dovunque annesso. Ed è solo l’inizio di un film che si pone come unico scopo quello di divertire lo spettatore con l’arma dell’assurdo. Vano qualsiasi tentativo di seguire il flusso narrativo degli eventi. Dopo poco si è destinati a perdere il filo d’Arianna, abbandonandosi a quel fiume in piena che è la creatività del regista.

Tag di Sion Sono è un film che sfugge alla classificazione dei generi, pur ricco di tante scene splatter e combattimenti da b-movie e cinema trash vagamente paragonabile a quello del texano Robert Rodriguez.

Insomma, sospesi tra realtà e videogioco, in un mondo di personaggi che cambiano volto e nome a più riprese, Tag di Sion Sono è un’opera che santifica il potere del cinema di staccarsi dalla mimesi del reale, conducendoci invece sul versante diametralmente opposto. Da vedere!

Tag di Sion Sono (Real Oni Gokko, 2015): la recensione ultima modifica: 2015-11-25T18:46:08+01:00 da Tommaso Tronconi

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