The Great Wall di Zhang Yimou: la recensione

The Great Wall di Zhang Yimou

Recensione di The Great Wall di Zhang Yimou, con Matt Damon.

Prendete uno dei maestri indiscussi del cinema cinese: Zhang Yimou. E mettetegli a servizio un budget stratosferico, più di 135 milioni di dollari, frutto di un’imponente co-produzione sino-americana, tanto da stagliarsi come il più grande e costoso film della storia del cinema cinese. Il risultato è The Great Wall, un tripudio di effetti speciali, coreografie belliche che abbondano di ralenti ed epicità tipicamente hollywoodiana per un film (badate bene!) girato interamente in Cina.

The Great Wall può non convincere per l’esile plot o per l’irruenza di cotanti effetti speciali (soprattutto nei mostri ricorda Il Signore degli Anelli), ma di certo è una spia importante sia per i risvolti che può prendere anche il cinema cinese sia per le sorti future del mai morto “sistema” dei blockbuster. The Great Wall, infatti, è un filmone che sa colpire e appagare la voglia dello spettatore di “assaporare” grandi effetti visivi. È anche sintomo di come un grande regista orientale possa “adattarsi” al modus operandi del cinema americano. Siamo di fronte ad un’opera che sa conciliare la magnificenza e la solennità de La città proibita con il gusto più “fracassone” del cinema made in Usa.

Recensione di La città proibita

Il primo film in lingua inglese del regista di Shadow si cala totalmente nei toni e negli umori della leggenda per dare libero sfogo ad un potenziale di spettacolarità che punta a riempiere gli occhi di chi guarda. E poco importa se lo script può apparire scarno. A compensarlo e farcirlo ci pensa la computer grafica, capace di soddisfarci con un’americanata in terra cinese, nella quale però non si disperde la maestria (impareggiabile nei film in costume!) di uno Zhang Yimou abile nell’intercettare nuovo pubblico e mischiare oriente e occidente in un esito finale che sa lasciare il segno. Quantomeno nella storia del cinema made in China.

Recensione di Shadow

The Great Wall di Zhang Yimou: la recensione ultima modifica: 2019-02-28T19:25:14+01:00 da Tommaso Tronconi

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