The quiet family (1998): una risata vi seppellirà…

film coreano the quiet family

Film d’esordio di Kim Jee-woon, The quiet family è una black comedy spassosa e irriverente, che mischia grottesco, horror, sangue e suspense. Per ridere, anzi ghignare…

Non aprite quella porta. Non sorpassate quella soglia. Quale? Quella della locanda di montagna della “tranquilla” famiglia Kang protagonista di The quiet family di Kim Jee-woon. Perché chi vi entra, non ne esce più… vivo. Infatti uscire si esce, ma morti, insacchettati in grossi nylon trasparenti il cui destino è l’humus di un secco, freddo e torbido bosco d’alta quota. A voi quindi la scelta se prenotare o meno una stanza, singola o doppia che sia…

The quiet family di Kim Jee-woon è l’incarnazione di quella indole prettamente coreana incentrata sul mix di generi diversi verso soluzioni artistiche di sicuro impatto. E nonostante la lontananza geografica del cinema coreano da quello occidentale (europeo e americano), siamo di fronte ad una commedia permeata da un’ironia così nera da essere universale, così come universali sono le risate che suscita. Una comicità, quindi, che non rimane circoscritta all’ hinc et nunc della “provincia orientale”.

Lo schema di fondo, pilastro del simpaticissimo plot, è il rilancio continuo, un crescendo di situazioni talmente goffe e paurose da farci ridere di gusto. E’ così che incappiamo, con un ritmo che si smorza raramente, in suicidi e omicidi involontari o premeditati, sparizioni e ricomparse, morti-non-morti, picconate e vangate, con una buona dose di sangue a condire (inevitabilmente) il tutto.

La regia di Jee-woon è già dotata di tutte quelle caratteristiche che nei film successivi diventeranno suoi stilemi identificativi e inconfondibili. La mdp, ad esempio, ha già “in potenza” tutti quei movimenti arditi che ritroveremo ne Il buono il matto il cattivo.

Ma fondamentale è l’assortimento di attori che vanno a comporre questa famiglia Addams di assassini nati. Interpreti e personaggi che spiccano a coppie: i vecchi e misteriosi coniugi Park In-Hwan e Na Mun-Hee, le taciturne e inquietanti sorelline Go Ho-kyung e Lee Yun-seung, la strana coppia formata da Song Kang-ho (Thirst, The Host) e Choi Min-sik (Old Boy, I saw the Devil).

The quiet family è quindi una commedia corale, anzi familiare, dove a risaltare come vera protagonista è però lei e solo lei: la locanda/albergo, spettrale entità che, dall’alto del poggio su cui sorge, domina incontrastata sulla valle e sui destini degli sventurati escursionisti che (poveri illusi!) sperano di potervi dormire notti serene e riposi tranquilli.

Da segnalare l’eclettica soundtrack che alterna canzoni come la sorniona pop e rap Tres Delinquentes dei Delinquent Habits o la ritmata Jump into the fire di Harry Nilsson con il ricorrente, amabile, brioso e spensierato Momento musicale n. 3 di Schubert.

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The quiet family (1998): una risata vi seppellirà… ultima modifica: 2015-12-22T17:00:10+01:00 da Tommaso Tronconi

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