Presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes, Goksung – La presenza del diavolo (The Wailing) di Na Hong-jin (The Chaser e The Yellow Sea) è l’ennesima conferma di come il cinema coreano abbia fatto del mash-up dei generi la sua maggiore peculiarità.
Goksung – La presenza del diavolo (The Wailing) è allo stesso tempo mystery, horror, thriller. È tutto e il contrario di tutto, anche con alcuni elementi da commedia sparsi qua e là. Il tutto, ben shakerato, al servizio del più classico dei poliziotti goffi e inetti del cinema coreano che indaga su una serie di strani eventi che si verificano nel suo villaggio dopo l’arrivo, dalle montagne, di uno straniero, un giapponese. Un manipolo, sempre maggiore, di abitanti di quell’angolo rurale si trasformano in creature indemoniate pari agli zombie. Ma perché? È il giapponese la causa di tutto? La situazione si fa sempre più preoccupante, fino a quando tra le “contagiate” appare anche la figlioletta del poliziotto.
Il diavolo, questo sconosciuto. Esiste o è solo immaginazione o ancor peggio è un’entità sovrannaturale? Ecco, Goksung – La presenza del diavolo (The Wailing), dietro questo “gioco delle tre carte” sui generi e i contenuti, ci pone di fronte ad una riflessione più seria del previsto. Il risultato è l’incapacità tutta umana di decifrare il caos della realtà contemporanea. E se tutto ciò che ci è stato raccontato fosse solo un sogno? Con un colpo di scena davvero imprevedibile, Goksung – La presenza del diavolo (The Wailing) riesce nel far perdere letteralmente il filo allo spettatore, mettendolo nella stessa condizione di confusione mentale che attanaglia i suoi personaggi, i quali a ben vedere sono essi stessi spettatori impotenti di fronte a qualcosa di inspiegabile.
Goksung – La presenza del diavolo (The Wailing) è un crescendo, che sa decollare nella seconda parte e suscitare autentico terrore nella lunga sequenza finale. Un film lungo (2 ore e mezza) che però sa come rilanciare continuamente la storia, scongiurando in toto il “già visto” e ogni accenno di noia. Un film non per tutti, ma che vale sicuramente una visione.