Recensione di Tik Tok di Jun Lee, disponibile su Netflix.
Di matti che hanno piazzato bombe a tempo in luoghi affollati della città e di poliziotti che si danno alla caccia disperata per salvare centinaia di persone ne è pieno il cinema. È un filone piuttosto affollato. Basti pensare, preso ad exemplum, a Die Hard. Tik Tok, esordio dietro la macchina da presa di Jun Lee, sale su questo treno (generalmente vincente) come un action thriller con troppi alti e bassi, adatto ad uno spettatore medio che vuole solo staccare il cervello due ore stravaccato sul divano.
Tik Tok, in realtà, parte con delle ottime premesse, un buon ritmo e un certa tensione. Anche il trio di personaggi principali non è male: un poliziotto dal cuore buono e spezzato sulla via del divorzio, una psicologa bella e brava che pare fare un subdolo doppio gioco, un villain sfregiato che indossa una maschera per nascondersi al mondo. Poi, tra dialoghi scritti male e performance attoriali un po’ da parrocchietta di provincia, il film si perde. Ed è un peccato, perché alcune sequenze spettacolari sono d’impatto, anche se vengono surclassate da altre con effetti speciali un po’ alla carlona.
Recensioni film coreani – Recensioni film su Netflix
Coproduzione tra Cina e Corea del Sud, Tik Tok, con un titolo fin troppo didascalico (rimanda al suono delle lancette), è un classico film contro il tempo, contro il ticchettio di una bomba che c’è o non c’è, scoppia o non scoppierà mai. Ecco Tik Tok, in sé, non è un film-bomba e non esplode mai. È un film da anni Novanta girato negli anni Duemila. Fuori tempo massimo, dunque, auto-confinandosi in un prodotto incerto, da quattro soldi, che si può vedere (è disponibile su Netflix) come non, scegliendo di passare la serata in compagnia di un (qualsiasi) altro filmaccio probabilmente e facilmente migliore di lui.
10 film cinesi su Netflix – 5 film coreani d’azione