Recensione di Twice di Hidetaka Inazuka, docu-film su Netflix.
The Extraordinary Life of Tsutomu Yamaguchi. Questo il sottotitolo di Twice, documentario disponibile su Netflix che racconta la storia di Tsutomu Yamaguchi, sopravvissuto alle due bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki nell’agosto 1945.
Ci sono storie vere che meritano un film. Quella di Tsutomu Yamaguchi è una di queste. Anche se nel caso di Twice siamo di fronte ad un docu-film, ci starebbe tutto un bel film di fiction fatto con tutti i crismi.
Una storia incredibile, vera più del vero, fatta di sofferenze atroci e silenzi assordanti. La storia di un uomo che dopo essere scampato alla prima bomba atomica lanciata dagli americani sul Giappone, è sopravvissuto anche alla seconda. Una vita costretta nel mutismo, perché ammettere di essere stato contagiato dalle radiazioni sarebbe stata la rovina sua e della sua famiglia. E questo è solo uno degli aspetti che più colpiscono di Twice, ossia la discriminazione subita da chi, sua (s)fortuna, si era salvato da uno sterminio perpetrato in un modo mai sperimentato prima. Si era banditi dal mondo del lavoro, etichettati come deboli di salute, e non si poteva divulgare la verità per non generare terribili conseguenze sociali su figli e nipoti.
La cattiveria dell’uomo, senza ritegno né contegno, seminava così dolore fisico che germinava in dolore psicologico. Tsutomu Yamaguchi vi ha convissuto per decenni, fino ai 90 anni, quando ha deciso che raccontare per sensibilizzare e smuovere gli animi era l’unica vera eredità che poteva lasciare a questo mondo.
Twice è un documentario basico nella struttura narrativa, didascalico e scolastico a più riprese, anche nella ricostruzione della vita di Yamaguchi, ma il messaggio che esterna è più forte di ogni imperfezione filmica. La stra-ordinaria vita di quest’uomo rende stra-ordinario un documentario ordinario, che sa arrivare dritto al cuore dello spettatore.
Recensioni film e serie tv su Netflix